VIGILANZA ATS , troppa disomogeneità in Lombardia

Corre l'anno 2022 e dopo ormai 4 anni abbondanti dall'entrata in vigore della D.G.R. 7776/2018 osserviamo situazioni che ci lasciano perplessi e a volte attoniti. Mi riferisco alle ispezioni autorizzative e di mantenimento dei requisiti delle Unità d'Offerta Sociale in Lombardia, normative unificate, tavoli regionali e confronti nelle singole realtà mai interrotti.. ma nonostante tutto non c'è omogeneità nelle valutazioni degli organi di vigilanza e talvolta nemmeno sulla documentazione richiesta!! ( Sic! )

Superato il primo periodo in cui c'era una legittima "confusione" in quanto le neo-nate C.A.S.A. ( Comunità Alloggio Sociale Anziani ), avevano sovraccaricato il sistema delle Unità Operative Complesse di vigilanza delle varie ATS , nel tempo avevamo sognato ( inutilmente ) di poter lavorare su tutto il territorio Regionale con gli stessi standard , con gli stessi format e con le stesse linee guida e invece non è stato così. 

Le parti sociali non sono mai state coinvolte nei tavoli di discussione ( quindi i problemi non emergevano nei tempi utili ) , le ATS ( salvo rari casi di "mosche bianche" ), faticano a condividere con le parti sociali idee e situazioni e qual'è il risultato? che ad oggi è più conveniente lavorare in certi posti anzi che in altri. E questa è una cosa molto grave. 

 

Recentemente ho personalmente "vinto" una piccola battaglia legata alla questione "notifica sanitaria" ( tradotto la SCIA per la preparazione di pasti ) che sulla base dei territori veniva richiesta , oppure non richiesta ( con conseguenti provvedimenti sanzionatori etc. )  ma la domanda ( senza risposta ) che mi pongo è : che senso ha tutto questo? 

Sarebbe sufficiente aprire ai tavoli di discussione tra Regione e le ATS anche le parti sociali ( le imprese e/o le associazioni che le rappresentano come A.I.R.A. ) ed i problemi sarebbero discussi ad un livello "superiore" evitando contenziosi e perdite di tempo e soprattutto vigilare come strumento propedeutico di MIGLIORAMENTO delle condizioni anzi che come strumento PUNITIVO nei confronti delle Imprese ( che perfette non sono! )  

Continuerò a portare la voce delle Imprese in tutti i "palazzi" possibili, perchè la collaborazione con le Istituzioni sia la SOLA via per un lavoro qualitativamente adeguato.